Disclaimer: il seguente articolo riveste la mera qualità di contenuto informativo e non sostituisce assolutamente il parere di uno specialista pediatrico, al quale consigliamo sempre di rivolgersi per la valutazione e il trattamento di ogni condizione medica o patologia.

Fra i motivi per i quali la genitorialità può presentarsi come particolarmente stressante, soprattutto nei primi mesi successivi alla nascita, ci sono tre condizioni che si presentano spesso nel neonato:
- plagiocefalia posizionale
- disregolazione del sonno
- reflusso gastroesofageo
Vediamo di capire di cosa si tratta e, se possibile, cosa si può fare per prevenirle, correggerle o alleviarne i sintomi.
Plagiocefalia posizionale: cos’è?
La plagiocefalia posizionale è una condizione multifattoriale che si presenta con appiattimento della parte posteriore del cranio e di un lato della testa. La causa più comune è la persistenza del neonato nella stessa posizione per prolungati periodi di tempo, ma possono influire anche cause differenti:
- atteggiamenti posturali sbagliati dei genitori, per esempio quando si tiene in braccio il bambino sempre nella stessa posizione e dallo stesso lato
- cause fisiologiche, come ad esempio la rigidità dei muscoli del collo, che può indurre il bambino a ruotare la testa sempre verso il lato che sente meno dolente
- parti difficili
Plagiocefalia del neonato: cosa non fare
Sgombriamo subito il campo dagli errori: la plagiocefalia posizionale non si previene facendo dormire il bambino a pancia in giù o sul fianco.
I bambini devono dormire sempre in posizione supina, sia di giorno che di notte, per la loro sicurezza ed incolumità.
Evitare anche l’utilizzo di supporti fai da te per testa e collo, che alterano la fisiologica linea della colonna cervicale e potrebbero esporre il bambino al rischio di soffocamento.
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Come si previene la plagiocefalia del neonato
Va detto, in primis, che la plagiocefalia posizionale si previene efficacemente già solo praticando il Tummy Time: ossia quell’insieme di attività di stimolazione e gioco che il neonato compie stando a pancia in giù durante le ore di veglia. Queste attività, infatti, influiscono sullo sviluppo e il rinforzo dei muscoli del collo e aiutano il bambino a combattere eventuali cause fisiologiche di plagiocefalia.
Altre rimedi utili per prevenire o correggere la plagiocefalia del neonato sono:
- alternare il braccio di appoggio quando si allatta, per non esporre alla pressione sempre lo stesso lato della testa
- variare le posizioni del bambino quando è sveglio e sotto la stretta sorveglianza di un adulto
- applicare giochini pendenti sui diversi lati del lettino o del supporto ove il bambino si trova quando è sveglio, perché sia sollecitato ad inseguire gli stimoli
- ruotare la posizione della culla rispetto al letto dei genitori: il neonato tende a girarsi verso il lato del genitore; alternando le posizioni del lettino, il bambino sarà spinto a ruotare la testa su lati differenti
- in alternativa, è possibile ruotare la posizione del bambino all’interno della culla, mettendolo sempre in posizione supina ma alternando l’orientamento testa/piedi
Disregolazione del sonno del neonato: il nemico silenzioso
La disregolazione del sonno del neonato, o regressione del sonno, è una particolare condizione – a dire il vero molto frequente nei bambini – in virtù della quale il bambino ha frequenti risvegli notturni con conseguente fatica a riaddormentarsi.
Le cause possono essere varie e, probabilmente, ad oggi non sono tutte note: alcuni bambini mostrano di soffrirne più di altri e non è ancora chiaro perché ciò accada.
Ad ogni modo, tra le cause note di disregolazione del sonno nel neonato, vi sono:
- i cosiddetti ‘scatti di crescita’, periodi nei quali il bambino apprende nuove abilità e consolida le capacità già raggiunte: il disturbo del sonno è conseguenza dello stress cui il bambino è esposto, proprio come accade agli adulti nei periodi di lavoro particolarmente intenso
- il reflusso gastro-esofageo, che vedremo più avanti nel corso dell’articolo: qui basti dire che la risalita di succhi gastrici alla gola del bambino può essere fastidiosa al punto da determinare risvegli e irritazione
- terrori notturni: si stima che più di un terzo dei bambini di età compresa tra i 18 mesi e i 4 anni sperimenti– una o più volte a notte – il pavor nocturnus, che non coincide con gli incubi in quanto si presenta in una differente fase del sonno, la fase non REM
- la dentizione, a causa dello stato infiammatorio gengivale e del dolore che può conseguirne
- l’ansia da separazione, che si presenta tra gli 8 e i 10 mesi di età
La disregolazione del sonno del neonato può essere veramente difficile da affrontare per i genitori, per via dello stress e della stanchezza che non possono trovare requie in un buon riposo notturno, ma è importante capire che quasi tutte le cause possono essere ‘contenute’ rassicurando il piccolo.
È importante resistere alla tentazione di mettere il bambino nel lettone – lo sappiamo, è difficile ma fondamentale – e non per questioni di natura educativa ma solo per la sua incolumità fisica e sicurezza.
La condivisione del letto non è mai consigliabile, soprattutto in caso di grande stanchezza dei genitori, perché il piccolo potrebbe inavvertitamente scivolare verso il genitore addormentato e soffocare, senza che costui – stremato – se ne renda conto.
Alcune buone strategie, da mettere in campo in caso di disregolazione del sonno, sono:
- organizzarsi col proprio partner per darsi il cambio: dormire e vegliare a turno è un ottimo modo per assicurarsi qualche ora di sonno ininterrotta, sulla quale poter contare per il resto del giorno. Per esempio: papà sveglio tra le 21 e mezzanotte mentre mamma dorme, mamma sveglia tra mezzanotte e le tre mentre dorme papà; e ancora, papà sveglio tra le 3 e le 5, mamma sveglia tra le 5 e le 7. Naturalmente, variando in base agli orari lavorativi dei genitori;
- non imporre il sonno al bambino, specie se svegliato di soprassalto da un terrore notturno: questo, ovviamente, non significa proporgli giochini o attività che lo sveglierebbero del tutto, ma parlargli dolcemente e rassicurarlo, tenere le luci basse – se non addirittura spente – cullandolo o praticando dei massaggi rilassanti, che lo accompagneranno di nuovo verso il sonno
- tenere una routine serale sempre coerente: chi più e chi meno, statene certi, tutti i bambini si rilassano nella routine. Per loro ha lo stesso effetto che avrebbe per noi la certezza di poterci alzare da tavola dopo la cena, essere cambiati, coccolati, cullati e metterci in poltrona con una copertina e il nostro programma preferito in tv. La routine rilassa, perché i bambini vogliono sapere cosa succederà dopo, è la loro natura, l’incertezza li innervosisce. Quindi, create una routine rilassante che predisponga il piccolo al sonno
E in generale, il consiglio più grande, è di avere pazienza, aiutarsi sempre tanto l’un l’altra e tenere duro. È difficile ma, a un certo punto, passa. E si torna a dormire.
Il reflusso gastro-esofageo del neonato
Nel neonato, il reflusso gastro-esofageo – anche noto come RGE – è fisiologico.
Il cardias, ossia il muscolo che divide lo stomaco dall’esofago, alla nascita non è ancora completamente sviluppato: continuerà a farlo nelle settimane e nei mesi successivi. Per questo motivo, è frequente che si verifichino risalite di cibo dall’uno all’altro.
I principali sintomi sono:
- rigurgiti frequenti, anche dopo il ruttino
- vomito a getto
- respiro affaticato
- pianto o lamenti quando il neonato è supino, inclusi versetti simili a quelli di una capretta
- agitazione
- difficoltà ad addormentarsi
- eruttazione frequente
- raffreddore frequente e tosse stizzosa
- Irritabilità e inarcamento della schiena all’indietro (dovuto al bruciore)
Quale che sia la causa, in caso di sospetto reflusso è sempre bene rivolgersi allo specialista pediatrico di riferimento, che prevederà il trattamento più adatto alla condizione del bambino.
In aggiunta, a livello strategico, può essere efficace:
- fare poppate più brevi e più frequenti, per ridurre l’ingombro dello stomaco per ognuna
- tenere il neonato in posizione eretta per un po’di tempo dopo la poppata, favorendo l’eruttazione con massaggi sulla schiena dal basso verso l’alto
- non fumare in casa
Resistete assolutamente alla tentazione di far dormire il bambino in posizione prona con la testa di lato: anche se vi sembra più sicuro, non lo è.
Le vie aeree del bambino sono strutturate in modo che solo in posizione supina egli sia in grado di affrontare un eventuale reflusso senza soffocare. Collocandolo in posizione prona aumentereste il rischio di soffocamento. Piuttosto, utilizzate un riduttore per neonati, o nido, che sia progettato con una lieve pendenza, idonea a disincentivare la risalita di cibo verso l’esofago in posizione supina.
Ricordate sempre che la posizione nanna più sicura di tutte è quella supina.
Cocoonababy: il nido che previene le principali condizioni di disagio del neonato
Potendo consigliare un prodotto efficace nella prevenzione delle tre condizioni di cui abbiamo parlato in questo articolo, diremmo Cocoonababy.

Cocoonababy è un nido progettato specificamente per migliorare la qualità del sonno del neonato (e dei genitori) prevenendo tutte e tre le condizioni citate.
Infatti:
- riduce al minimo il rischio di plagiocefalia posizionale
- crea un ambiente confortevole e rilassante per il piccolo, consentendogli una posizione quasi fetale, molto simile a quella tenuta nel grembo materno, che aumenta il comfort e la tranquillità del bambino
- incoraggia un sano sviluppo a tutto tondo del bimbo, riducendo i problemi di reflusso e supportando a dovere la postura.
- assicura dolcemente il bimbo con una pratica fascia che – senza ostacolarne in alcun modo il movimento e la libertà – garantisce sonni tranquilli anche ai genitori
L’uso è consigliato dalla nascita e fino al compimento del terzo mese.


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